Politica: l’educazione unica strada

«È sbagliato pensare che sia denaro perso quello che investiamo nell’educazione»: questo uno dei passaggi che il nostro Arcivescovo ha dedicato alle giovani generazioni nel corso dell’incontro che aveva per tema «Qual è il bene per Torino?» svoltosi lo scorso 16 gennaio.

Certo, per realizzare serie ed efficaci iniziative sono necessarie risorse di tutti i generi, comprese quelle economiche. Per quanto siano buoni progetti e attività, qualificate e valide le persone che li gestiscono, senza investimenti risulta difficile realizzarli e fornire a essi la necessaria continuità.

La Pastorale sociale e del lavoro dell’arcidiocesi da molti anni è impegnata nelle istituzioni scolastiche, nelle parrocchie e nelle associazioni a mettere a disposizione percorsi educativi che hanno per filo conduttore l’impegno sociale e politico.

Giovani e politica

Alcuni segnali dimostrano una crisi nel rapporto tra cittadini e mondo politico: la scarsa affluenza alle urne, la militanza nei partiti sempre più rara, un diffuso sentimento di sfiducia e di distanza. Ciò è vero anche per le giovani generazioni, il cui interesse per la politica è sempre più basso e superficiale. Ma i dati che affermano ciò non considerano i mutamenti avvenuti nelle idee e negli atteggiamenti dei giovani stessi. È cambiato il modo di approcciare e considerare le questioni sociali e, soprattutto, se li si avvicina e li si stimola nel modo giusto appaiono tutt’altro che indifferenti.

Le iniziative dalla Pastorale sociale e del lavoro lo confermano e mostrano la forte esigenza di affrontare con le giovani generazioni i temi legati al sociale e al politico.

Gli investimenti

Parliamo, quindi, di investimenti. Le attività condotte negli ultimi anni sono state possibili soprattutto grazie a risorse proprie dell’Arcidiocesi, al contributo delle fondazioni bancarie e di alcune scuole.

La novità degli ultimi mesi è il forte interesse emerso proprio dalle fondazioni bancarie torinesi per le iniziative delle Piccole Officine Politiche, il braccio operativo dell’Ufficio in questo campo, rivolte alla formazione e all’educazione.

Infatti sia la Fondazione CRT sia la Compagnia di San Paolo hanno deciso di sostenere in modo significativo i percorsi educativi rivolti a giovani e giovanissimi. Questi sono la Scuola di POP e le attività dell’Officina apprendisti. La prima è articolata su due anni e prevede un impegnativo susseguirsi di incontri che partono dai valori e dalla spiritualità che devono caratterizzare l’impegno politico, per passare a una riflessione su alcuni elementi quali la democrazia, la Costituzione, la comunicazione e arrivare all’esame di alcune materie di competenza degli enti locali.

La seconda proposta offre a istituzioni scolastiche, scuole di formazione professionale, gruppi parrocchiali e associazioni una serie di moduli che in seguito presentiamo.

L’attenzione e il sostegno delle fondazioni può ora consentire alle iniziative di ampliarsi e consolidarsi.

Gli obiettivi

Lo scopo delle proposte educative è quello di sensibilizzare e avvicinare le giovani generazioni a vivere coscientemente e pienamente la dimensione sociale e politica, a costruirsi come persone e cittadini responsabili.

Significa presentare ai giovani la dimensione sociopolitica con un linguaggio appropriato, un approccio a loro misura e aderente alle trasformazioni in corso; promuovere il valore della democrazia come luogo del dialogo e della ricerca delle migliori condizioni per vivere; educare alla coscienza critica e alla cultura dell’approfondimento; conoscere il sistema delle istituzioni; discutere dei valori in gioco; fornire occasioni per far esprimere i giovani e sentire la loro voce sulle tematiche sociali e politiche affrontate, per comprendere cosa pensano e comunicarlo attraverso iniziative ad hoc.

I percorsi educativi

Gli itinerari si focalizzano su alcune dimensioni: approfondire le parole della politica, come reperire le informazioni, in che modo comprendere e interpretare i fenomeni sociali; cogliere i valori di una buona politica, incontrarne alcuni testimoni; approcciare gli strumenti della politica, dalla conoscenza delle esigenze delle persone e dei contesti territoriali alle modalità per collaborare; considerare l’importanza della partecipazione e della responsabilità personale, rendersi conto del funzionamento delle istituzioni pubbliche.

I contenuti proposti sono veicolati attraverso modalità che vedono i giovani protagonisti e coinvolti nelle attività. Si utilizzano app che consentono di animare gli incontri, lavori sui mezzi di informazione cartacei e virtuali; video, citazioni e costruzioni da realizzare che stimolano l’attenzione verso la dimensione valoriale e incontri con testimoni significativi sia del passato sia del presente; riflessioni sulla democrazia e sui diritti, ricerche sul proprio territorio per conoscerlo più in profondità, giochi per insegnare il valore della cooperazione; sperimentare alcuni elementi dell’attività di un consiglio comunale, inquadrare storicamente l’attuale geografia politica.

Un momento conclusivo importante è la richiesta, in particolare nelle istituzioni scolastiche, di un elaborato scritto nel quale esprimere quanto si è percepito delle esperienze fatte.

Il senso profondo

Le attività proposte contengono e sono ispirate da significati che oltrepassano le azioni e i loro obiettivi. Alla radice vi è la spinta che la fede provoca verso i fratelli e le sorelle, sia in una prospettiva individuale sia in una dimensione sociale. È vivere la concretezza del vangelo e il comandamento dell’amore, è implicitamente ed esplicitamente annunciare che l’amore del Padre è sperimentabile nell’impegno verso gli altri, verso il bene comune, del quale la politica è una delle strade maestre, uno strumento indispensabile. Se l’azione della Pastorale sociale e del lavoro «è per un’evangelizzazione negli ambienti dove gli uomini vivono, favorendo una loro maturazione di fede e una conseguente acquisizione di stili di vita e un’etica cristianamente ispirati, capaci di modificare sia la vita personale sia le istituzioni e le strutture economiche e sociali secondo criteri di pace e di giustizia», le iniziative rivolte ai giovani per avvicinarli alla politica, «la più alta forma di carità», sono un significativo connotato dell’azione della chiesa torinese.