Racimoli

Ve lo ricordate “Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita!” era il motto degli anni del’ingresso nel nuovo secolo, avevamo scansato la data “apocalittica” e si presagivano fulgide e gloriose ere di prosperità, poi sono venute le torri gemelle, la crisi del 2007, e quando pensavamo di essere in procinto di risollevarci, il COVID e ancora, poggiate le mascherine, è ricomparso prepotente e vicino l’endemismo planetario della guerra.  Dunque mi direte, nulla di più fuori posto, di “stonato”. Allora permettetemi di suggerire la lettura di un libretto tanto minuscolo nelle dimensioni quanto grande nel contenuto: “La speranza non è ottimismo” (sottotitolo “note di fiducia per cristiani disorientati” di Adrien Candiard. Una esagerazione? Non mi piace “s-branare i libri” ma mi tocca: 

“… Quando il mondo attorno a noi ci fa paura, la speranza cristiana non ci dice di stare li a piagnucolare perché tutto va male, e neanche a sorridere stupidamente perché tutto andrà comunque bene; non ci invita ad aspettare che Dio distrugga questo mondo per farne un altro. Ci pone una domanda molto semplice: come fare di tutto questo un’occasione per amare di più?”

Le suggestioni di questo giovane domenicano che prima si è occupato di “politica e politiche”, hanno il pregio dell’immediatezza e della competenza di chi ha sperimentato sulla propria pelle la fatica e disillusioni dell’agire politico.

La seconda suggestione mi viene da un libricino ancor più piccolo, confesso non facile da trovare (il sistema bibliotecario piemontese ne dispone di poche copie, non molte purtroppo, a Torino credo 3) ma prezioso: “Il silenzio e l’ascolto” di Franco Battiato. Il sottotitolo è eloquente “conversazioni con Panniìkar, Jodorowsky, Mandel e Rocchi” apparentemente un libro non connesso con la categoria del “politico” in realtà una rilettura di temi fondamentale che non può che essere politica della realtà e che allena la consapevolezza.

Caricati da questa lettura possiamo affrontare due letture diverse eppure connesse. “Le non cose. Come abbiamo smesso di vivere il reale” di Byung Chul Han il filosofo con origini nell’estremo oriente ed una cultura ricchissima e complessa, un autore che ha doti di straordinariamente lucida lettura della realtà. Consigliatissimo! Come il prossimo (tranquilli sempre un volumetto con qualche pagina in più delle circa 100 del precedente) “Human in the loop Decisioni umane e intelligenze artificiali” di Paolo Benanti. Questo non sfuggirà a quanti sono interessati ai recenti sviluppi della vicenda GPT4 e di ChatGPT. Il francescano Benanti (TOR, docente alla Gregoriana di Roma di “Etica delle tecnologie”) affronta spinose e urgenti tematiche connesse con l’IA. Avviso: non è un libro da leggere d’un fiato, anche se la ricca aneddotica che accompagna lo stile brillante dell’autore aiuta a digerire passaggi a volte non facilissimi ma è il prezzo da pagare per comprendere il “cambiamento d’epoca” (e non l’epoca di cambiamenti) nella quale stiamo precipitando, si precipitando, per altro con non piena consapevolezza.

Dovrei finire qui ma come avrete letto lo scorso 24 novembre ha terminato la sua porzione biografica di esistenza Christian Bobin, autore francese che, come avrete intuito, amo e stimo in modo unico. Se ancora non avete letto nulla (malgrado i miei passati consigli) mi permetto di suggerirvi due libri, dovrei dire libretti viste le dimensioni ma vi invito a valutare voi stessi l’aggettivo che meritano dopo averli letti. Mi piace citarvi alcune sua candide intuizioni (come ho fatto sopra per darvi un po’ il gusto di quanto potrete trovare in Christian.

«Ho corso sulla terrazza con una formica e sono stato battuto. Allora mi sono seduto al sole e ho pensato agli schiavi miliardari di Wall Street»

«Ognuno di noi, anche quando non ne ha coscienza, sta giocando la partita della propria eternità»

Ecco i titoli che vi suggerisco: “Abitare poeticamente il mondo” e “Autoritratto a radiatore”. Credo che a dispetto di quanto spesso alcuni tacciano per attività improduttiva, la poesia e nello specifico la scrittura poetica di Bobin, siano un viatico imprescindibile per il fare (“Poiein” in greco da cui viene poesia) che l’agire politico aperto al cuore dell’uomo è chiamato a realizzare nella costruzione del relazioni complessa della vita. Buona, anzi buone letture! (fatemi sapere)