La persona al centro dell’impresa

L’Unione Europea ha lanciato la sfida di costruire una prospettiva di «Industria 5.0». Gli scopi sono sostanzialmente di puntare a un’impresa che sappia essere motore di sviluppo e prosperità, sia inserita nella transizione digitale e verde, ponga al centro del processo produttivo la dignità e il benessere di lavoratrici e lavoratori.

È sulla scia di tali indicazioni che a fine marzo Enel e i tre sindacati Filctem, Flaei e Uiltec hanno sottoscritto lo «Statuto delle Persona», con l’obiettivo di valorizzarla in ambito lavorativo.

Lo Statuto si articola su tre ambiti: benessere, partecipazione e produttività, per favorire la tutela della dignità sul lavoro, l’inclusività, la misura della produttività tenendo conto dell’attenzione al fattore umano, l’equilibrio tra vita e lavoro, la flessibilità, la costruzione e la salvaguardia di un ambiente privo di pregiudizi. Importanti sono anche la conoscenza e l’apprendimento continuo, sul modello life long learningcon percorsi di formazione e aggiornamento professionale, l’attenzione alla parità dei generi, l’offerta di tirocini, l’autoformazione. A questi si aggiunge la diffusione di una cultura e di comportamenti per la sicurezza, l’individuazione delle tecnologie più innovative per la prevenzione degli incidenti, la responsabilizzazione dei lavoratori.

Il modello di impresa si deve fondare sempre più sulla collaborazione e sulla centralità delle esigenze della persona inserita nel mondo del lavoro. È necessario che l’impresa si prenda cura delle esigenze dell’essere umano, per valorizzarne l’unicità e la dignità, in tutte le fasi della vita lavorativa.

Si tratta di creare un ambiente di lavoro sano, sicuro, stimolante e partecipativo, in cui benessere, produttività e sicurezza si rafforzino a vicenda, concorrendo alla più piena realizzazione della persona. Il modello produttivo deve quindi evolvere per essere adeguato a tali elementi, così come le dinamiche personali e relazionali è necessario siano più aperte e attente a tutti.

Per l’impresa non è una prospettiva solo legata al suo interno, ma deve allargarsi all’intero ecosistema dei fornitori e di tutte le realtà che a vario titolo collaborano con essa.

Naturalmente l’auspicio è che le indicazioni contenute nello Statuto si concretizzino, in questo senso sarebbe interessante che i promotori forniscano periodicamente informazioni sullo stato di attuazione delle prospettive indicate, misurando gli effetti per gli obiettivi auspicati.

Infine sarebbe importante che il compresso del mondo imprenditoriale seguisse questa strada e le indicazioni dell’UE per porre al centro del mondo del lavoro la persona.