Il rapporto Oxfam 2022: un pugno nello stomaco

Il consueto lavoro dell’organizzazione internazionale, intitolato «La pandemia delle disuguaglianze», fotografa una situazione nella quale il sistema economico, politico e sociale nel quale viviamo affama i deboli e arricchisce le élite.

Infatti, in questi due anni di crisi sanitaria dovuta al Covid-19, i dieci uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni, passando da 700 a 1.500 miliardi di dollari, che significa una crescita di 15 mila dollari al secondo! Questi detengono una ricchezza sei volte superiore a quella del 40% più povero della popolazione mondiale, oltre tre miliardi di persone. Ancora, in media quasi ogni giorno, per la precisione ogni 26 ore, un nuovo miliardario si è unito all’élite composta da oltre 2.600 super ricchi. Nello stesso periodo, a causa delle conseguenze dell’emergenza, 163 milioni di persone sono cadute in povertà, ovvero vivono con meno di 5,50 dollari al giorno.

Con il solo incremento del fondatore di Amazon, Jeff Bezos, stimato in oltre 81 miliardi di dollari, potrebbe essere vaccinata l’intera popolazione mondiale.

Il Rapporto afferma: «La pandemia ha quindi accelerato la corsa del sistema economico che alimenta una disuguaglianza sempre più notevole […]. Non solo il nostro sistema economico si è trovato impreparato a tutelare i diritti delle persone più vulnerabili ed emarginate quando la pandemia ha colpito; ma ha attivamente favorito coloro che sono già estremamente facoltosi. Nei Paesi di tutto il mondo, le politiche economiche e la cultura politica e sociale stanno perpetuando la ricchezza e il potere di pochi privilegiati a detrimento della maggioranza dell’umanità e del pianeta. È il sistema economico che strutturalmente produce disuguaglianza, è il modo in cui le nostre economie e società attualmente funzionano».

Il settore farmaceutico

Il Rapporto fa notare come le banche centrali abbiano sostenuto i mercati finanziari per sostenere l’economia, ma molta parte di tali risorse sono finite nelle tasche dei miliardari che operano in tale mercato e che alcuni settori hanno beneficiato più di altri. È il caso delle multinazionali del farmaco che sono state fondamentali nella lotta alla pandemia e nella produzione dei vaccini, ma che hanno operato anche in una logica di profitto, non consentendo, colpevole altresì la politica, il superamento della logica dei brevetti, la condivisione delle conoscenze e delle tecnologie necessarie per incrementare la produzione dei vaccini e una loro diffusione nelle aree più povere del mondo. Infatti, ad oggi solo meno del 5% della popolazione dei paesi a più basso reddito è stata vaccinata.

In Italia

Anche nel nostro paese la pandemia ha aggravato le condizioni economiche di molte famiglie e rischia di ampliare i già esistenti divari economici e sociali, come pure è cresciuta la concentrazione della ricchezza. Il patrimonio dell’1% più ricco supera di 50 volte quello detenuto dal 20% più povero; il numero dei nostri connazionali inseriti nella Lista Forbes dei miliardari in questi mesi di emergenza sanitaria è cresciuto di 13 unità. Il valore del loro patrimonio è salito del 56%, toccando la cifra di 185 miliardi di euro a fine novembre 2021.

In questo periodo le spese per i consumi sono mediamente diminuite, con un incremento della povertà assoluta: oltre 400.000 famiglie, un milione di persone, sono infatti sprofondate in tale condizione. A tale proposito la responsabile delle campagne di Oxfam Italia ha dichiarato che «il quadro sociale avrebbe potuto essere ancor più grave se il Governo non avesse potenziato le misure di tutela esistenti e messo in campo strumenti emergenziali nuovi a supporto del reddito».

La ripresa occupazionale avvenuta nel 2021 non è caratterizzata da un aumento del lavoro stabile, con le ovvie ripercussioni sulla condizione economica delle famiglie che non possono contare su lavori in grado di permettere una vita dignitosa.

Le proposta di Oxfam per il governo italiano

«Sul fronte nazionale, coerentemente e limitatamente ai focus del rapporto, Oxfam raccomanda al Governo italiano di intervenire nei seguenti ambiti:

  • ammodernamento dei sistemi di protezione dei redditi, prevedendo l’ulteriore estensione delle tutele ai lavoratori autonomi e requisiti contributivi meno stringenti, per quanto concerne l’accesso a indennità in mancanza di rapporto di lavoro, per i disoccupati under-35;
  • ridare potere al lavoro con interventi pre-distributivi che limitino la svalutazione del fattore lavoro e escludano il ricorso a forme contrattuali atipiche e poco remunerate anche attraverso l’innalzamento dei salari minimi. Va inoltre rafforzata la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese;
  • sistemi fiscali equi e progressivi: in assenza di uno spazio politico che recuperi i vulnus dell’impostazione della riforma fiscale, non resta che auspicare nel contesto attuale quantomeno di realizzare la riforma del catasto, di non ridurre significativamente il prelievo sui redditi da capitale e di non conservare l’aberrante regime forfetario;
  • trasferimenti per il supporto delle famiglie con figli e reddito di cittadinanza: per quanto concerne l’assegno unico suggeriamo di valutare in itinere la riduzione della componente patrimoniale dell’ISEE nella determinazione dell’importo dell’assegno e di estendere per almeno il biennio 2023-2024 la clausola di salvaguardia oltre i 25.000 euro di ISEE, per garantire che nessun nucleo familiare riceva un supporto inferiore ai trasferimenti previgenti. Per il reddito di cittadinanza auspichiamo che si possa ancora trovare spazio per rivedere almeno i criteri di accesso e il calcolo dell’importo per non penalizzare le famiglie numerose e con minori e per ridurre l’aliquota minima effettiva per i beneficiari della misura che inizino un’attività lavorativa;
  • valorizzazione del capitale umano e accesso alla conoscenza: la creazione di posti di lavoro qualificato passa anche per processi di innovazione da incentivare e accompagnare con un supporto pubblico al trasferimento tecnologico alle piccole e medie imprese italiane, fortemente limitate nell’accesso alla conoscenza».

Cosa fare

Le disuguaglianze non sono dovute al caso o al fato, ma sono il risultato di un sistema economico malato e di precise scelte politiche. È quindi importante intervenire sulle cause dell’ingiustizia e dell’iniquità, e per agire in tale direzione servono coraggio e una precisa visione, allo scopo di allontanare il mondo lanciato verso un baratro che si avvicina sempre più.

Ricordando il messaggio di papa Francesco sul «tutto è connesso» è necessario considerare le problematiche economiche e sociali emerse dal rapporto Oxfam con il preoccupante stato dell’ambiente, del quale in Italia abbiamo sperimentato l’inverno più mite e secco degli ultimi due secoli e alcuni fenomeni atmosferici estremi.

Il modello economico che ci guida è la causa preponderante di questa situazione e agire per trasformarlo in senso positivo è sempre più indispensabile. Si tratta di far crescere un modello economico più solidale e sociale; si tratta di intervenire con politiche fiscali in grado di redistribuire la ricchezza, con normative che limitino le logiche del profitto, con la piena adesione alle logiche contenute nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, con un serio impegno per la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile.

La politica dovrebbe avere questi obiettivi e praticarli, tutti i cittadini dovrebbero essere coinvolti nel piccolo delle proprie vite e valutare i propri governanti con questi criteri.